PLINIO IL VECCHIO
Nato a Como nel 23 d.C., giunto a Roma giovanissimo, occupò diverse
cariche civili e militari, che lo tennero a contatto con la dinastia Flavia,
in modo particolare con Tito, al quale dedicò la Naturalis Historia.
Quando morì era comandante della flotta a Miseno.
Il 23 agosto del 79 d.C., all'inizio della famosa eruzione del Vesuvio
che seppellì Pompei, Ercolano e Stabia, si recò sul luogo
spinto dalla curiosità e dal desiderio di salvare più persone
possibili con la flotta e là trovò la morte a causa
dei fumi vulcanici.
Delle molte opere scritte, ci è pervenuta solamente la grande
enciclopedia “Naturalis Historia”, pubblicata nel 77 d.C. e comprendente
37 volumi; la sua opera è importantissima in quanto ci riporta nozioni
di ogni genere tra cui le più importanti: la cosmologia, l’antropologia,
la zoologia, la botanica, la mineralogia e quindi la storia dell’arte.
Grazie a Plinio conosciamo la descrizione di molte opere architettoniche
ora scomparse. Il suo testo per la ricchezza di vocaboli tecnici e rari
è uno dei più difficili della letteratura latina.
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