Bellerofonte era il figlio di Glauco e di Eurìmeda. Nato
e cresciuto a Corinto dovette abbandonare la sua patria, non sappiamo per
quale motivo, e rifugiarsi presso Preto, re di Tirinto. Respinse l’amore
della regina Stenebèa, moglie di Preto, che per ripicca lo
accusò ingiustamente al marito. Preto lo mandò presso la
reggia del suocero Iòbate in Licia al quale spedì anche una
tavoletta con l’ordine di dare la morte all’eroe.
Iòbate, per compiacere il genero, ordinò al giovane
di uccidere la Chimera, certo che non sarebbe
tornato vittorioso. Bellerofonte invece, montato sul suo cavallo alato
Pegaso, riuscì a togliere la vita alla belva. Gli ordinò
allora di combattere contro i Solomi, popolazione nemica dei Lici, che
l’eroe massacrò. Quindi fu mandato contro le Amazzoni
e, poiché riuscì a superare anche questo pericolo, Iòbate
gli tese un’imboscata. Bellerofonte ne uscì vivo, sterminando tutti
i suoi assalitori. Infine Iòbate gli mostrò la lettera che
gli era stata inviata da Preto, pregandolo di restare presso la sua
reggia e offrendogli in moglie la figlia Anticlia.
Pindaro racconta che l’eroe, inorgoglito dalle sue imprese,
tentò di salire sino alla dimora di Zeus con il cavallo Pegaso,
che, per volere del dio, lo disarcionò uccidendolo.
Seconda metà del IV sec. a.C. , statere d'argento
Asia Minore