Nutrice: Le tue mani, sono pure di sangue?
Fedra: Le mie mani sono pure. E’ la mia anima
forse che è contaminata.
Nutrice: E non sarà un maleficio…di un nemico?
Fedra: No! E’ un amico, è un amico che mi uccide,
senza volerlo, ed io non lo voglio!
Nutrice: Teseo ti ha fatto del male?
Fedra: Oh, non sia io a fare del male a lui!
Nutrice: Che dici? Tu ami, figlia? E chi è quest’uomo?
Fedra: L’hai detto tu, non io!
Nutrice: E’ lui…figlia! Mi hai tolto la vita.
Donne, io non vivrò per sopportare
questo, non è possibile! Odio il giorno,
odio la luce! Andrò a precipitare
questa mia vecchia carne!
Morrò e sarò libera alla fine
di questa vita. Addio!
Io non esisto più! Una che ha senno
ama senza volerlo, ed ama quelli
che non ne sono degni! Non è dea
Cipride, è più che dea, se v’è qualcosa
al mondo che lo sia. Ella ha distrutto
costei e me e tutta questa casa…
Fedra: E ti dirò la via che il mio giudizio
mi ha suggerita ed ho percorsa. Quando
Eros mi ferì, mi domandai
come ne avrei potuto sopportare
meglio la piaga. E il mio primo pensiero
fu di non dire nulla e nascondere il male
di cui soffrivo. Non c’è da fidarsi
della lingua. E’ brava ad ammonire,
quando si tratta degli altri, ma sola,
se ha da fare con se stessa, quanti
mali si trae addosso! L’altra cosa
fu d’esser forte e rimanere ferma
contro la mia follia e superarla
dominando me stessa. Quando in ultimo
vidi che non riuscivo con le mie
armi a vincere Cipride, decisi
di morire. Era l’unica salvezza,
e tu non mi dirai che non è questo
(Tratto dall’”Ippolito” di Euripide)
Il motivo della donna che ama in modo peccaminoso e che poi per vergogna e furore calunnia la persona amata, accusandola della propria colpa, è assai diffuso nelle tradizioni elleniche.
Euripide
le fonti letterarie
l'origine delle amazzoni
Teseo
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